Il Centro di documentazione “C’eral’acca: sportello informativo disabili”, ha aperto i battenti presso la Biblioteca Umanistica dell’Università degli Studi di Perugia il 16 novembre 2015 ed è stato attivo per 2 anni accademici (a.a. 2015/2016 e a.a. 2017/2018) con aperture mattutine e pomeridiane alternate fino a giugno 2018. Al Progetto hanno preso parte otto ragazzi con disabilità, la Sindrome di Down, in qualità di documentalisti/bibliotecari. Tutte le informazioni sul Centro di Documentazione sono state inserite nella home page del Centro Servizi Bibliotecari dell’Ateneo (come p. es. breve descrizione, orari, indirizzi, contatti, il catalogo delle monografie e riviste, eventi, iniziative e altro).
L’esperienza, già narrata con i suoi promotori e i suoi protagonisti nell’articolo “Il Centro di documentazione C’eral’acca: il racconto di un’esperienza innovativa presso la Biblioteca Umanistica dell’Università degli Studi di Perugia” sempre in Studi Umbri [link https://www.studiumbri.it/conoscenza/il-centro-di-documentazione-ceralacca-il-racconto-di-unesperienza-innovativa-presso-la-biblioteca-umanistica-delluniversita-degli-studi-di-perugia/] , è stata oggetto di un ulteriore approfondimento nel Convegno “Bibliot-equa-mente. Una buona pratica per un Ateneo inclusivo” svoltosi il 12 novembre 2018 presso l’Aula magna del Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione dove sono stati illustrati i risultati finali del Progetto [link al programma http://www.csb.unipg.it/files/webmaster/Avvisi/bibliotequamente_loc.jpg]. Qui segue la seconda parte di quel racconto presentato durante il Convegno.
Sia nel primo che nella secondo anno i ragazzi, seguiti da tutor specializzati e preventivamente formati dai noi bibliotecari, hanno seguito tutte le fasi del lavoro in biblioteca, in particolare l’iter del libro, dall’acquisto allo scaffale: hanno individuato il materiale bibliografico da acquistare, lo hanno catalogato inserendolo in un foglio elettronico, un database semplificato con le voci obbligatorie ed essenziali della catalogazione: autore, titolo, casa editrice, e così via. Hanno suddiviso i libri e le riviste secondo un metodo di soggettazione che rispondesse alle loro esigenze e individuasse facilmente l’argomento sugli scaffali. Dopo averli etichettati li hanno resi disponibili al prestito a domicilio. Per rendere visibile e dunque consultabile da parte degli utenti il materiale catalogato e sistemato dai ragazzi sugli scaffali si è pensato di mettere online i fogli elettronici rendendoli accessibili attraverso la pagina dedicata al Centro di Documentazione nell’home page del Centro Servizi Bibliotecari dell’Università degli Studi di Perugia.
Nella seconda fase svoltasi nell’a.a. 2017/2018 si è proseguito con l’iter sopra descritto ma si è lavorato anche ad aspetti nuovi. Si è proceduto p.es. a redigere il Regolamento dei servizi del Centro di Documentazione C’eraL’acca. che si è basato sul Regolamento dei servizi bibliotecari dell’Ateneo. I ragazzi molto diligentemente e con pazienza hanno letto il Regolamento e hanno elaborato delle proposte di modifica sul prestito a domicilio: la richiesta di prestito è possibile tramite modulo cartaceo e non automatizzato, i solleciti e gli avvisi di ritardo sono gestiti via mail; più in generale tutto il materiale è stato reso prestabile anche le riviste.
Il lavoro più peculiare e caratterizzante di questa seconda fase ha riguardato però la partecipazione e il coinvolgimento dei ragazzi nelle attività al front office a diretto contatto con il pubblico. In turni prestabiliti e supportati dal personale bibliotecario e dalle loro tutor hanno seguito le varie attività che in genere si svolgono al bancone della Biblioteca Umanistica: hanno collaborato alle procedure del prestito a domicilio, stampato e tagliato i volantini informativi che vengono distribuiti agli utenti, aiutato il personale ad etichettare i libri acquistati della Biblioteca e ad inserire le statistiche degli utenti presenti in Biblioteca in appositi file, dato informazioni sul funzionamento di UNIPASS l’App Unipg che consente l’accesso alle Biblioteche con lo Smartphone, ritagliato la tesserine stampate con il qrcode dell’App, appeso e sostituito locandine, e infine sono stati coinvolti e guidati nella ricerca di materiale bibliografico richiesto dagli utenti.
Sempre divisi in turni hanno poi collaborato nella ricognizione, nel riordino e nella sistemazione dei libri sugli scaffali controllando se i libri erano in ordine secondo le collocazioni e segnalando le varie criticità o mancanze.
Nell’ambito delle iniziative della Biblioteca Umanistica, Fabrizia Lopilato ha presentato a maggio 2018 il suo libro di poesia «Incanto di parole» all’interno del progetto “Letture senza crediti” un progetto ideato dalla biblioteca per stimolare la lettura presso gli studenti al di là dei loro impegni di studio e che consiste nel consigliare libri da leggere. Tra questi dunque anche «Incanto di parole» un piccolo libro di poesie, un breve viaggio nel silenzio della notte dove spesso nascono i nostri sogni di speranza. “Questo libro parla di emozioni vere che vengono dal cuore – recita la scheda scritta da Fabrizia – emozioni che esprimono sentimenti di amicizia … Nel silenzio della notte nascono i pensieri e le parole delle mie poesie”.
I ragazzi hanno poi elaborato un’interessante iniziativa che hanno chiamato “Banca del libro” rivolta a tutti coloro che hanno avuto e avranno piacere di donare al Centro uno o più libri e/o riviste sui temi dell’accessibilità e dell’inclusione.
Hanno infine collaborato alla ricerca di esperienze sulla disabilità pubblicizzando sul sito web dedicato al Centro di documentazione due esperienze: “Altrove” un film-documentario dove il protagonista, Simone Brescianini, un ragazzo affetto da Sindrome di Down, racconta un suo viaggio a Malta, un viaggio verso la conquista della sua indipendenza e autonomia e “La lampada dei desideri” un’associazione di volontariato nata nel quartiere romano della Magliana che ha realizzato tra gli altri progetti, la riqualifica della Biblioteca di quartiere “Dario Di Marzio” una biblioteca di quartiere gestita da persone con disabilità.
Fin qui il racconto delle fasi seguite e i lavori svolti. Ma quale è stato il ruolo della Biblioteca? I bibliotecari hanno messo la loro esperienza al servizio del progetto: sono intervenuti in tutte le attività finora descritte, formando i tutor e i ragazzi e organizzando il loro lavoro a livello progettuale e predisponendo, quando necessario, gli strumenti indispensabili alla loro realizzazione.
Hanno utilizzato la loro competenza soprattutto nel ripensare e adattare modelli organizzativi che tenessero conto delle esigenze dei ragazzi; hanno ascoltato e cercato di capire i loro bisogni, proponendo risposte adeguate, e sono stati pronti ad adattare le procedure quando necessario in modo da facilitare l’apprendimento di tutte le fasi del lavoro in una biblioteca. Il mondo della biblioteca è infatti oggi sempre più complesso, sempre più informatizzato, sempre più legato alle risorse elettroniche e al mondo di internet, ma i principi base che muovono una biblioteca sono sempre gli stessi e cioè dare risposte ad esigenze informative e conoscitive e rendere prontamente disponibile agli utenti ogni genere di informazione. I ragazzi, seppur seguendo tecniche tradizionali, hanno contribuito a dare tutte le risposte agli utenti richieste da un adeguato servizio bibliotecario: per esempio, redigendo delle liste di libri acquistati – pubblicate regolarmente sul sito web – hanno prodotto una sorta di catalogo; oppure utilizzando la posta elettronica hanno inviato solleciti di prestiti scaduti – un servizio di norma svolto in automatico da un software gestionale. Svolgendo le attività loro affidate, hanno acquisito pertanto anche competenze informatiche, p. es. nell’uso dei programmi di scrittura, dei fogli elettronici o della posta elettronica.
L’ambiente umano della biblioteca, i rapporti con il personale della struttura e le relazioni con il pubblico hanno permesso inoltre ai ragazzi di vivere un’importante e felice esperienza di socializzazione. Si è creato per loro un mondo di relazioni nuove, divenuto con il trascorrere dei giorni e con il consolidarsi dei rapporti umani sempre più il mondo della loro quotidianità, il loro luogo di lavoro con ritmi e impegni da affrontare insieme agli latri colleghi. Il valore dell’esperienza dei bibliotecari è stato dunque, con una metafora ardita, quello di un filo per una collana di perle: la nostra esperienza è stata la base, il legante nascosto che ha unito e dato un senso di gioiosa appartenenza al mondo a queste otto perle, otto ragazzi che si sono accesi di entusiasmo per il lavoro in biblioteca e che hanno acquisito competenze che speriamo potranno sfruttare nel prosieguo della loro vita. Il filo della conoscenza ha portato i bibliotecari a condividere con i ragazzi la loro esperienza e ha permesso di contribuire a rendere l’Ateneo di Perugia maggiormente inclusivo.
Altri articoli sul progetto:
- Sabrina Boldrini, Il Centro di documentazione C’eral’acca: il racconto di un’esperienza innovativa presso la Biblioteca Umanistica dell’Università degli Studi di Perugia, in Studi Umbri 9,1 (2017)
- Moira Sannipoli, University and Third Mission: a Documentation Centre for social inclusion, in Sergio Pace, Marisa Pavone, Davide Petrini (a cura di), Universal inclusion. Rights and Opportunities for Students with Daisabilities in the Academic Context, Milano, FrancoAngeli, 2018, pp. 157-164
Si ricordano e si ringraziano tutti i soggetti coinvolti a cominciare dal Magnifico Rettore, prof. Franco Moriconi, che ha fortemente voluto il progetto, il prof. Andrea Capaccioni Delegato del Rettore per i Servizi Bibliotecari, la prof.ssa Laura Arcangeli per i servizi agli studenti con disabilità e DSA, la dott.ssa Elisabetta Brunetti, Direttore del Centro Servizi Bibliotecari, Ferdinando Valloni presidente dell’AIPD e la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, finanziatrice del progetto, le tutor di questa seconda fase del progetto Alessia Regnicoli, Vanessa Benedetti, e i componenti della commissione paritetica con funzioni tecnico-operative formata da chi scrive, le dott.sse Moira Sannipoli e Sara Scarabattieri per l’Università e per l’AIPD le dott.sse Valeria Negri e Elena Cucchiari. Sentiti ringraziamenti vanno infine a tutto il personale della Biblioteca e agli operatori della Cooperativa CAeB. Tutto questo naturalmente non sarebbe stato possibile senza il contributo dei ragazzi: Pamela Burzigotti, Sara Chiodini, Anna Paola Dell’Aquila, Alessandro Fanelli, Marilisa Grifani, Fabrizia Lopilato, Domenico Riccardi, Giorgio Volpi.
Sabrina Boldrini, laureata in Lettere classiche a Perugia e specializzata in Archeologia classica a Padova è dal 2001 bibliotecaria presso la Biblioteca Umanistica del Centro Servizi bibliotecari dell’Università degli Studi di Perugia e dal 2015 Responsabile della Struttura bibliotecaria di Lettere e Scienze della Formazione che comprende oltre alla Biblioteca Umanistica, la Biblioteca di Filosofia e la Biblioteca di Antropologia e Pedagogia.