Privacy Policy La fine del principio
Cristiano Bianconi Vol. 7, n. 2 (2015) Filosofie

La fine del principio

La Scuola di Atene di Raffaello.
1 Raffaello Sanzio, Scuola di Atene (1509-1511)

 

Piccolo divertimento in forma di dialogo per finire[1]

“Gli uomini per questo muoiono,
perché non possono ricongiungere il principio con la fine”

Alcmeone

 

 

Trasimaco Dimmi, che cosa sarò dopo la morte?

Filalete Nulla.

Trasimaco Eccolo ancora! Il solito nichilista.

Filalete Non essere affrettato nelle tue conclusioni. Dietro a questo nulla si nasconde un circolo che fa dell’esistenza un cerchio perfetto.

Trasimaco Che cosa intendi dire?

Filalete Cos’altro è la fine dell’esistenza se non l’inizio del non essere?

Trasimaco Certo, la fine dell’esistenza è l’inizio del non essere. Ma questo, cosa c’entra con il circolo?

Filalete Se la fine dell’esistenza coincide con l’inizio della non esistenza, allora anche l’inizio dell’esistenza coincide con la fine del non essere.

Trasimaco Intendi dire che l’inizio della mia vita non è altro che la fine della mia non esistenza?

Filalete Certamente. Quando veniamo all’esistenza poniamo fine al nostro nulla, alla nostra non esistenza. È una vittoria sul nulla.

Trasimaco Ma è una vittoria relativa! Con la nostra morte quel maledetto nulla ritorna, e per sempre.

Filalete Il solito vizio, corri troppo. Ricordati che “ogni verità è curva; il tempo stesso è un circolo”[2].

Trasimaco Continuo a non capire.

Filalete Abbiamo detto che l’inizio della mia vita è la fine della mia non esistenza e che la fine della mia vita è l’inizio della mia non esistenza. Quindi abbiamo una fine della non esistenza, vale a dire la nascita, e poi un inizio della non esistenza, cioè la morte.

Trasimaco Bene, e fin qui non ho problemi a seguirti.

Filalete Allora dovresti già notare un’incongruenza, una contraddizione.

Trasimaco Sarebbe?

Filalete Rifletti su questo, può una cosa finire prima di cominciare?

Trasimaco No. Una gara sportiva non può certo finire se prima non comincia.

Filalete Quindi neppure la mia non esistenza può finire prima di cominciare.

Trasimaco Dunque vediamo un po’… stai dicendo che la tua non esistenza è finita nel momento in cui sei venuto al mondo e che quando te ne andrai, la tua inesistenza inizierà. Quindi la tua inesistenza, che è finita, perché ovviamente sei già nato, comincerà un giorno con la tua morte. Ti auguro tra molto tempo.

Filalete Grazie per l’augurio. Comunque sì, è proprio così. La mia non esistenza, se l’anagrafe non ci inganna, finisce e comincia. Finisce con la nascita e inizia con la morte. Ma questo significa che prima finisce e poi comincia, finisce prima di cominciare.

Trasimaco Vero, finisce prima di cominciare perché la nascita viene prima della morte. Ma non capisco ancora il nesso con il cerchio.

Filalete Ricordi quello che abbiamo detto riguardo al fatto che una gara sportiva non può certo finire prima di cominciare?

Trasimaco Non so se c’entri il principio di non contraddizione, ma sicuramente la nostra logica ci impone di respingere una fine che preceda l’inizio.

Filalete E dunque l’unico modo per togliersi dai guai è chiudere il cerchio. Se è vero che la mia non esistenza è finita nel momento in cui sono venuto al mondo, allora la mia stessa inesistenza doveva già essere cominciata.

Trasimaco Ma l’inizio della non esistenza non coincide con la morte?

Filalete Infatti! Ecco il punto. Se la mia inesistenza doveva già essere cominciata, allora io dovevo già essere morto e quindi dovevo già aver vissuto. Si può morire solo vivendo.

Trasimaco Ora ci sono. L’inizio della vita è la fine dell’inesistenza, ma la fine dell’inesistenza richiama, a parte ante, l’inizio della non esistenza, cioè la morte, la quale richiama, sempre a parte ante, la vita e così di seguito.

Filalete Proprio come in un circolo perfetto.

Trasimaco Vero… però, a pensarci bene, c’è qualcosa che non torna.

Filalete Che cosa?

Trasimaco Prima abbiamo detto che la tua non esistenza è finita nel momento in cui sei venuto al mondo e che quando te ne andrai la tua inesistenza inizierà; ma non dovremmo forse dire che quando te ne andrai, la tua inesistenza ricomincerà? È sbagliato dire che l’inesistenza inizia, meglio dire ricomincia. In questo modo togliamo la contraddizione. Non abbiamo più una non esistenza che finisce e poi inizia, ma una non esistenza che finisce e poi ricomincia. Se una partita di pallone finisce prima di iniziare, questo è un problema; ma se una partita finisce prima di ricominciare allora è tutto a posto.

Filalete La tua osservazione è pertinente, tuttavia conferma quello che abbiamo detto.

Trasimaco In che senso?

Filalete Se diciamo “ricominciare” anziché “cominciare”, comunque presupponiamo sempre l’aver già cominciato. Chi muore per la seconda volta, non ricomincia a non esistere?

Trasimaco Non ti seguo.

Filalete Si può ricominciare una cosa solo a condizione di averla cominciata in precedenza.

Trasimaco Vero.

Filalete Allora il punto è questo, se tu sostieni che quando si muore si ricomincia a non esistere, affermi implicitamente che si muore più volte e, dunque, che si vive molte volte. E non è, forse, quello che abbiamo sostenuto prima?

Trasimaco Devo confessarti che tutti questi discorsi sulla non esistenza mi hanno solo confuso. Non riesco più a capire dove sia la testa e dove la coda.

Filalete La testa è l’inizio della nostra non esistenza, cioè la morte, e la coda è la fine della nostra inesistenza, cioè la nascita. In un certo senso quando moriamo, rimettiamo le cose a posto dando alla fine il suo inizio in una sorta di completamento rovesciato. Anziché portare a termine quello che abbiamo cominciato, diamo inizio a quello che abbiamo finito. E così chiudiamo il cerchio.

Trasimaco Sarà, ma nel tuo ragionamento c’è qualcosa che non mi convince. Credo che abbia a che fare con espressioni come “l’inizio della non esistenza”. Che senso ha l’enunciato “l’inizio della mia non esistenza”? Quando l’esistenza finisce, termina tutto e non c’è più nulla che possa cominciare; quando sarò morto, non sarò più nulla e non ci sarà nulla che di me potrà cominciare, neppure la mia non esistenza. “L’inizio della mia non esistenza” è solo un’espressione metaforica per dire che tutto è finito.

Filalete Adesso sei tu il nichilista.

Trasimaco Nichilista o no, credo sia meglio fermarci. Questi discorsi mi hanno solo confuso le idee.

Filalete Allora non abbiamo perso tempo e possiamo anche finire qui, dopotutto è un buon inizio.

 

[1] A. Schopenhauer, Parerga e paralipomena, Milano, Adelphi, 1998, p. 366.

[2] F. Nietzsche, Così parlò Zarathustra, Milano, Mursia, 1987, p. 164.

 

Cristiano Bianconi è nato a Perugia nel 1968 e si è laureato in filosofia a Venezia. Attualmente è docente di filosofia e storia nei licei.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.